Chiunque sia a conoscenza di documenti o fatti storici legati al dipinto
Madre di tutti, al suo autore (Immanuel Novazio detto "el Pota"),
alle altre due sue opere (pala d'altare in Santa Maria e ritratti agli sposi
Brembati) e ai personaggi menzionati nella lettera (maestro Giovanni, serva
Amel, fra Paolo il cappuccino, cavalier Nappo) oppure voglia suggerire ipotesi e
ricerche è calorosamente invitato a scrivere a stefanomarcelli@tiscali.it.
Grazie 
Stefano Marcelli
Ecco, a distanza di due anni dalla pubblicazione
del sito, una bella notizia che accende una piccola luce (anzi, una
"Lucina") nell'arcana costellazione del dipinto Madre di tutti. Che
Immanuel Novazio e "el Pota" non siano altro che pesudonimi usati dal
Moroni per firmare un soggetto e una commissione alquanto scomodi? Che il
Maestro Giovanni della lettera non sia sempre lo stesso Giovan Battista
Moroni?
_________________
Roma, il 28 febbraio 2005
Sono in grado di formulare un'ipotesi sull'identità degli
"sposi Brembati"che il Novazio cita nella sua lettera. I Brembati sono
una famiglia storica lombarda, trasferitasi da Milano nella bergamasca, per
fuggire al Barbarossa, dove assunse il nome Brembati per via delle terre
acquistate in Val Brembana. Nel XIV secolo la famiglia si divise in due rami,
ambedue prosperi,distinti per l'inversione dei colori, nero sopra con argento
sotto e viceversa, nel comune stemma traversato da una banda rossa. Uno dei rami
ottenne il titolo di Conti Palatini nel 1426 dall'Imperatore Sigismondo
(confermato da Venezia nel 1428). Dal ramo comitale discende un personaggio del
primo '500 di nome Leonino, ritratto dal Lorenzo Lotto (il dipinto è al Museo
delle Arti di Vienna) con il nome "Gentiluomo con lo zampino" perché
tiene in mano un moncone di zampa di felino. La critica lo ha recentemente
identificato sciogliendo l'enigma dello zampino di piccolo leone come richiamo
al suo nome, appunto Leonino. Dall'altro ramo discendono invece, sempre nel
primo '500, Isotta (nota per il celeberrimo ritratto a figura intera che ne fece
Giovan Battista Moroni) moglie del Conte Grumelli (anch'egli ritratto dal Moroni)
e Lucina, il cui ritratto del Lotto è esposto all'Accademia Carrara di Bergamo.
E' riconoscibile per via del rebus posto nella luna dipinta sullo sfondo, nella
quale sono iscritte le lettere "CI", da cui LU CI NA, e dall'anello
che porta al dito, dove sono riconoscibili i colori del suo ramo della
casata Brembati. Fin qui nulla che non si potesse apprendere dai libri d'arte.
Orbene, secondo l'albero genealogico e altre carte che conservo, Leonino e
Lucina si sposarono nella prima metà del '500. Probabilmente per riunire i
patrimoni e assicurare il titolo comitale (trasmissibile a tutti i maschi) anche
alla discendenza di Lucina. Gli sposi Brembati, a mio avviso, sono loro. Tutto
coincide. In quei tempi, peraltro, non credo si sarebbe fatto riferimento ad un
matrimonio tra personaggi appartenenti al ceto nobiliare citando il solo cognome
del marito (ed infatti la cugina Isotta è ricordata sempre solo come "Brembata"
in tutte le citazioni storiche che ho trovato su di lei, non come Grumelli). Ma
qui ambedue sono Brembati, sebbene i rami della famiglia da cui discendono gli
sposi si fossero divisi ben due secoli prima, eliminando rischi di
consanguineità. Successivamente lo stemma dei Brembati fu unificato: lo stemma
medioevale che ho descritto sopra nella versione del ramo comitale fu posto al
centro di uno stemma inquartato con al 1° e 3° due aquile monocefale e al 2°
e 4° due leoni rampanti (richiamo forse a Venezia - il leone - e ai Gonzaga -
l'aquila, che appoggiarono la Famiglia fino alla fine del XVIIsecolo). La
Famiglia perse vigore nel XIX e se ne sono quasi perse le tracce. Io, nato
all'estero nel 1957 e venuto in Italia solo negli anni '70, raccolgo notizie sui
Brembati da oltre 20 anni. Ne ho trovate tantissime, disseminate nei luoghi più
impensabili. Se qualche visitatore di questo sito ne ha o conosce di altri
ritratti o oggetti con questi stemmi, gli sarò grato di contattarmi
all'indirizzo email qui sotto.
Vive cordialità
Fabio Brembati
fabio.brembati@bakernet.com
|