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Ciacole
alla fontana
Conosco due bei
proverbi sui pettegolezzi. Il primo raccomanda di non confidare agli estranei
questioni delicate: "I panni sporchi si lavano in
famiglia". Il secondo mette in guardia dalle malelingue: "Chi con te parla male degli
altri, con gli altri parlerà male di te". Mi piacerebbe sapere quali
spiacevoli conseguenze di pettegolezzi – e
quando – abbiano
spinto le autorità municipali a porre una targa poetica e un tantino minacciosa
sopra l'ingresso del lavatoio di Vilminore di Scalve. Visto dall'esterno, questo
"parlatoio" appare come una grande bocca magica: ciò che è confidato
qui dentro si trasmette da bocca a orecchio, da madre a figlia, da suocera a
nuora, da comare a comare. Nel sottofondo dello scrosciare dell'acqua, i muri
diventano perversi megafoni che rimandano gli echi delle "ciacole"
nelle vie e nelle piazze del paese. Mi pare di sentirle: "Ma lo sapevi
che...?" "Hai sentito di...?" "Qualcosa di vero ci
sarà!" "Voce di popolo, voce di dio!". Con l'avvento delle lavatrici e delle
lavanderie industriali, oggi i panni sporchi si lavano tutti in casa o comunque
di fronte a bocche e orecchie più discrete. Fontane e lavatoi sono ormai
deserti. Comari e "ciacole" si sono trasferite altrove.
(Lavatoio
comunale, Vilminore di Scalve, Bergamo)
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