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Figura 1 Tecnica del
pincé roulé o palper rouler a due mani. |
DEFINIZIONE
Il Test dei punti attivi è un semplice metodo per conoscere, prima
della terapia, se vi sono punti cutanei vicini e distanti dalla sede di
un dato sintomo, la cui
"irritazione" ne determina il miglioramento o l'annullamento.
Può essere applicato a svariati sintomi, tuttavia il suo campo ottimale
di applicazione è il dolore.
DESCRIZIONE
Il Test dei punti attivi si svolge in due tempi.
Nel primo tempo si cercano dei punti cutanei particolarmente dolenti
alla palpazione, rispetto ai punti circostanti, e ciò si ottiene
pizzicando la cute tra il pollice e l'indice uniti, di entrambe
le mani o di una sola mano in caso di piccole superfici, e facendo
"camminare" indice, medio e anulare secondo la tecnica di massaggio denominata pincé roulé,
alla lettera: pinzato-rollato, o palper rouler, palpare-rollare
(Figura 1).
Dove per motivi anatomici il pizzicamento non è possibile, ad esempio
sulla cute del cranio o all'estremità delle dita, o per un eccessivo spessore del grasso, il
pizzicamento viene sostituito dalla pressione, con la punta di un dito o
meglio ancora servendosi del batôn
de verre (Figura 2). Sulle superfici dove i punti sono di piccola estensione e
vicini tra loro (es. orecchio) si può utilizzare una penna biro scarica.
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Figura 2 Batôn
de verre, letteralmente "bastone o bacchetta di vetro". |
Nel secondo tempo si pizzicano uno alla volta i punti dolorosi
trovati, mantenendo costante la pressione e con intensità sopportabile per il
paziente, dopo avergli chiesto di riferirci se la nostra manovra, se il
dolore da noi provocato, produce un miglioramento o un annullamento del
suo sintomo.
PUNTI DA TESTARE
Il Test dei punti attivi si basa sulla TEORIA
DEL CANCELLO, anticipata oltre duemila anni fa da Ippocrate in un
suo aforisma, e può essere effettuato sui punti tradizionalmente
efficaci di ogni terapia riflessa, manuale o strumentale (punti di
agopuntura, shiatsu, punti di mappe auricolari, della mano,
del piede, punti craniali ecc.). Secondo la teoria del cancello,
qualsiasi punto potrebbe essere attivo, tuttavia la pratica di molti
anni del Test ha mostrato che ve ne sono alcuni, che in ragione del
loro legame anatomico e fisiologico con il sintomo sono più efficaci. I punti più immediati e ovvi, e
primi, su cui praticare il test, perché non richiedono alcuna
conoscenza aggiuntiva all'anatomia umana, sono:
1.
i punti che si trovano sulla proiezione cutanea del dolore, vale a dire
sulla pelle sovrastante l'area malata.
2. i punti paravertebrali situati sullo stesso segmento cutaneo
cui appartiene la regione del sintomo. Ad esempio: dermatomero
L4-L5 e L5-S1 in caso di sciatalgia della faccia esterna della
gamba fino al mignolo, dermatomeri C5-C6 e C6-C7 in caso di algia del pollice.
I punti paravertebrali corrispondono all'emergenza del nervo
cutaneo del ramo posteriore del nervo spinale e anche ai punti
trasporting back-shu dell'agopuntura
(Figura 3).
3.
(supplementari) i punti situati sulla linea spondiloidea
- linea sagittale, mediana,
posteriore - del segmento cutaneo cui appartiene la regione del sintomo.
Anche i punti spondiloidei corrispondono all'emergenza di
specifici rami cutanei
(Figura 4).
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Figura 3. Distribuzione
cutanea dei rami posteriori dei nervi spinali (Balboni et al. edi.ermes).
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Figura 4. Divisione e
decorso dei rami posteriori dei nervi spinali (Balboni et al.
edi.ermes). |
Condicio
sine qua non per l'esecuzione del Test dei punti attivi è la CHIARA
COSCIENZA PERCETTIVA DEL SINTOMO. Riguardo alle caratteristiche, i
dolori (o altri sintomi) possono essere suddivisi in:
1. dolori
spontanei 2.
dolori provocati,
che possono essere suddivisi in:
a) cinetici:
che si manifestano durante l'esecuzione di determinati
movimenti: sollevando il braccio, stringendo il pugno,
girando la testa ecc. A questo gruppo appartengono anche
i dolori scatenati da manovre dell'operatore, come l'iperflessione
o iperestensione dell'arto, che il paziente non può
effettuare da sé.
b) posizionali
o posturali: che si manifestano
nell'acquisizione di una determinata posizione di parte
o di tutto il corpo: piegando
il gomito, accavallando la gamba, nella posizione seduta,
eretta
ecc.
c) palpatori: che
si manifestano allorché si esercita una pressione su un
determinato punto o regione. |
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PRATICA Prendiamo
l'esempio di un paziente che presenti un dolore spontaneo all'epicondilo
destro.
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Figura 5.
Pizzicamento di un punto dolente in un dolore spontaneo del
gomito. |
Dapprima cercheremo i punti dolenti della cute che riveste
l'epicondilo (Figura 5),
in un'area variabile tra 1 e 5 cm di diametro, poi mappe dei dermatomeri
alla mano i punti dolorosi reperibili sulla linea paravertebrale
cervicale destra, 3-5 cm lateralmente alla linea spondiloidea (linea
mediana o sagittale posteriore), in particolare C6 e C7,
corrispondenti alla regione dell'epicondilo
(Figure 6-7). Date le variazioni
individuali, suggerisco di esplorare sempre anche il dermatomero superiore
e inferiore a quello relativo alla sede del sintomo. Individuato un punto
doloroso, lo pizzicheremo con decisione DOPO aver chiesto al paziente di riferirci
se con la nostra manovra il dolore al gomito migliorerà, resterà
invariato o peggiorerà (in rari casi).
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Figura 6.
Dermatomeri spinali, visione globale (Head). In rosso l'area
esplorata (C5-C6-C7, in nero il punto più dolente al
pincé roulé. Il punto più dolente non necessariamente
coincide con centro dell'area esplorata.
dermatoma,
s. m. 1) (Besnier). Nome dato da qualche autore ai
tumori cutanei. – 2) Sin. zona radicolare. Fascia
cutanea innervata dalle fibre sensitive provenienti da una
radice posteriore corrispondente.
dizionario dei termini
tecnici di medicina 6a
edizione italiana. Paolo Gagliardi Editore, Roma 1988.
[Ahimè, non sono riuscito a
trovare su nessun dizionario italiano in mio possesso la
voce "dermatomero", pur essendo la più utilizzata
sui testi e atlanti di
anatomia. Altri sinonimi sono "segmento" e "campo
segmentale". Quest'ultimo, in inglese al plurare -
Segmental fields - fu quello usato da Sherrington nei
famosi esperimenti di neurofisiologia che servirono a
delimitarli. NdA]
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Figura 7.
Dermatomeri spinali C3-T1 (Head). Il dermatomero C6 corrisponde
all'epicondilo. In rosso l'area più vasta di ricerca
dei PUNTI DOLOROSI con il pincé roulé. In nero l'area
più ristretta in cui si trova il PUNTO
più DOLOROSO
che sarà sottoposto al test, pizzicato con una mano sola.
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Se il dolore non è spontaneo, ma si presenta soltanto stringendo il
pugno (di riscontro comune nell'epicondilite), testeremo i punti chiedendo al paziente di stringere il pugno durante la nostra
manovra. Lo stesso valga per i
sintomi che compaiono o si accentuano con una determinata postura, come
ad esempio una lombalgia che si presenta soltanto stando seduti, o in
posizione prona. Se il sintomo si presenta camminando, seguiremo il
paziente in una marcia di alcuni passi avanti e indietro, mentre
pizzichiamo il punto da testare. Alternativo al pizzicamento (se per
esempio si deve testare un punto del piede che fa male solo camminando) è il
massaggio doloroso del punto, che provoca una persistenza dell'effetto,
e che per dare i medesimi
effetti dei test deve durare una decina di secondi. Le figure seguenti
illustrano il Test dei punti attivi in un dolore cinetico del
gomito, che si manifesta durante la supinazione (rotazione esterna del
polso) dell'avambraccio
(Figura 8.1-8.3).
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Figura 8.1 Il
gomito duole durante la supinazione dell'avambraccio.
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Figura 8.2 Il
Test dei punti attivi viene effettuato sul punto
locale, mentre il paziente fa ruotare il polso. I punti da sottoporre al test devono essere
scelti tra i più dolorosi al pizzicamento (pincé roulé).
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Figura 8.3 Il
Test dei punti attivi viene effettuato sul punto
paravertebrale destro nel territorio di C6, mentre il
paziente fa ruotare il polso. |
TERAPIA Sui punti trovati ATTIVI al test
(che fanno parte dei PUNTI CHE SAPPIAMO NOI) praticheremo la mesoterapia
dopo quella sui punti locali (PUNTI CHE CI DICE
LUI), effettuando 1 microiniezione al centro del
punto e altre 4 ai punti cardinali NORD SUD EST e OVEST, dirigendo la
punta dell'ago verso il centro. Dopo le microiniezioni faremo un nappage
sia sui punti locali, sia sui punti attivi, sia sul dermatomero superiore e
su quello inferiore al punto
attivo.
Come ho anticipato sopra, punti facili da testare, alternativi a quelli paravertebrali, sono
quelli lungo la linea spondiloidea. I nervi spinali, infatti, dopo la
loro uscita dal canale vertebrale, emettono dei rami posteriori che a
loro volta si dividono in un ramo laterale, che innerva cute e
sottocutaneo paravertebrale, e un ramo mediale che innerva la regione
lungo le apofisi spinose. Il
Test dei punti attivi può essere di per sé terapeutico, in quanto il
massaggio (doloroso) dei punti, talvolta, se non spesso, è sufficiente
ad annullare il sintomo per un tempo variabile da alcuni minuti fino a
qualche ora. Il reperimento di punti attivi, capaci di annullare il sintomo,
già PRIMA della terapia, oltre che essere una prova per noi che stiamo
per eseguire una terapia, è molto suggestivo per il paziente, il quale
penserà che di trovarsi in buone mani.
SPIEGAZIONI
È tutto
scientificamente spiegabile con la TEORIA
DEL CANCELLO di Melzack & Wall.
CONCLUSIONI Il
Test dei punti attivi è uno strumento diagnostico fornisce l'EVIDENZA
TERAPEUTICA di alcuni punti. Non è indispensabile per l'esecuzione
della mesoterapia, ma la rende più razionale. Naturalmente il sintomo
deve essere in atto, o provocabile, pena la non applicabilità. -
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