IL TEST DEI PUNTI ATTIVI
Needle Contact Test

© 1995-2008
Stefano Marcelli

"Quando due dolori si verificano insieme, ma non nello stesso posto, il più violento oscura l'altro."

Ippocrate (Aforismi, 2-46)

 

Figura 1 Tecnica del pincé roulé o palper rouler a due mani.


DEFINIZIONE

Il Test dei punti attivi è un semplice metodo per conoscere, prima della terapia, se vi sono punti cutanei vicini e distanti dalla sede di un dato sintomo, la cui "irritazione" ne determina il miglioramento o l'annullamento. Può essere applicato a svariati sintomi, tuttavia il suo campo ottimale di applicazione è il dolore.

DESCRIZIONE

Il Test dei punti attivi si svolge in due tempi.

Nel primo tempo si cercano dei punti cutanei particolarmente dolenti alla palpazione, rispetto ai punti circostanti, e ciò si ottiene pizzicando la cute tra il pollice e l'indice uniti, di entrambe le mani o di una sola mano in caso di piccole superfici, e facendo "camminare" indice, medio e anulare secondo la tecnica di massaggio denominata pincé roulé, alla lettera: pinzato-rollato, o palper rouler, palpare-rollare
(Figura 1). Dove per motivi anatomici il pizzicamento non è possibile, ad esempio sulla cute del cranio o all'estremità delle dita, o per un eccessivo spessore del grasso, il pizzicamento viene sostituito dalla pressione, con la punta di un dito o meglio ancora servendosi del batôn de verre (Figura 2). Sulle superfici dove i punti sono di piccola estensione e vicini tra loro (es. orecchio) si può utilizzare una penna biro scarica.
 

Figura 2 Batôn de verre, letteralmente "bastone o bacchetta di vetro".

Nel secondo tempo si pizzicano uno alla volta i punti dolorosi trovati, mantenendo costante la pressione e con intensità sopportabile per il paziente, dopo avergli chiesto di riferirci se la nostra manovra, se il dolore da noi provocato, produce un miglioramento o un annullamento del suo sintomo.

PUNTI DA TESTARE

Il Test dei punti attivi si basa sulla TEORIA DEL CANCELLO, anticipata oltre duemila anni fa da Ippocrate in un suo aforisma, e può essere effettuato sui punti tradizionalmente efficaci di ogni terapia riflessa, manuale o strumentale (punti di agopuntura, shiatsu, punti di mappe auricolari, della mano, del piede, punti craniali ecc.). Secondo la teoria del cancello, qualsiasi punto potrebbe essere attivo, tuttavia la pratica di molti anni del Test ha mostrato che ve ne sono alcuni, che in ragione del loro legame anatomico e fisiologico con il sintomo sono  più efficaci. I punti più immediati e ovvi, e primi, su cui praticare il test, perché non richiedono alcuna conoscenza aggiuntiva all'anatomia umana, sono:
 

1. i punti che si trovano sulla proiezione cutanea del dolore, vale a dire sulla pelle sovrastante l'area malata.

2. i punti paravertebrali situati sullo stesso segmento cutaneo cui appartiene la regione del sintomo. Ad esempio: dermatomero L4-L5 e L5-S1 in caso di sciatalgia della faccia esterna della gamba fino al mignolo, dermatomeri C5-C6 e C6-C7 in caso di algia del pollice. I punti paravertebrali corrispondono all'emergenza del nervo cutaneo del ramo posteriore del nervo spinale e anche ai punti trasporting back-shu dell'agopuntura (Figura 3).

3. (supplementari) i punti situati sulla linea spondiloidea - linea sagittale, mediana, posteriore - del segmento cutaneo cui appartiene la regione del sintomo. Anche i punti spondiloidei corrispondono all'emergenza di specifici rami cutanei (Figura 4).
 

 
 
Figura 3. Distribuzione cutanea dei rami posteriori dei nervi spinali (Balboni et al. edi.ermes).
 

Figura 4. Divisione e decorso dei rami posteriori dei nervi spinali (Balboni et al. edi.ermes).

Condicio sine qua non per l'esecuzione del Test dei punti attivi è la CHIARA COSCIENZA PERCETTIVA DEL SINTOMO. Riguardo alle caratteristiche, i dolori (o altri sintomi) possono essere suddivisi in:
 

1. dolori spontanei

2. dolori provocati, che possono essere suddivisi in:
 

a) cinetici: che si manifestano durante l'esecuzione di determinati movimenti: sollevando il braccio, stringendo il pugno, girando la testa ecc. A questo gruppo appartengono anche i dolori scatenati da manovre dell'operatore, come l'iperflessione o iperestensione dell'arto, che il paziente non può effettuare da sé. 

b) posizionali o posturali: che si manifestano nell'acquisizione di una determinata posizione di parte o di tutto il corpo: piegando il gomito, accavallando la gamba, nella posizione seduta, eretta ecc.

c) palpatori: che si manifestano allorché si esercita una pressione su un determinato punto o regione.

PRATICA

Prendiamo l'esempio di un paziente che presenti un dolore spontaneo all'epicondilo destro.
 

Figura 5. Pizzicamento di un punto dolente in un dolore spontaneo del gomito.

Dapprima cercheremo i punti dolenti della cute che riveste l'epicondilo (Figura 5), in un'area variabile tra 1 e 5 cm di diametro, poi mappe dei dermatomeri alla mano i punti dolorosi reperibili sulla linea paravertebrale cervicale destra, 3-5 cm lateralmente alla linea spondiloidea (linea mediana o sagittale posteriore), in particolare C6 e C7, corrispondenti alla regione dell'epicondilo (Figure 6-7). Date le variazioni individuali, suggerisco di esplorare sempre anche il dermatomero superiore e inferiore a quello relativo alla sede del sintomo. Individuato un punto doloroso, lo pizzicheremo con decisione DOPO aver chiesto al paziente di riferirci se con la nostra manovra il dolore al gomito migliorerà, resterà invariato o peggiorerà (in rari casi).
 

Figura 6. Dermatomeri spinali, visione globale (Head). In rosso l'area esplorata (C5-C6-C7, in nero il punto più dolente al pincé roulé. Il punto più dolente non necessariamente coincide con centro dell'area esplorata.

dermatoma, s. m. 1) (Besnier). Nome dato da qualche autore ai tumori cutanei. – 2) Sin. zona radicolare. Fascia cutanea innervata dalle fibre sensitive provenienti da una radice posteriore corrispondente. dizionario dei termini tecnici di medicina 6a  edizione italiana. Paolo Gagliardi Editore, Roma 1988. [Ahimè, non sono riuscito a trovare su nessun dizionario italiano in mio possesso la voce "dermatomero", pur essendo la più utilizzata sui testi e atlanti di anatomia. Altri sinonimi sono "segmento" e "campo segmentale". Quest'ultimo, in inglese al plurare - Segmental fields - fu quello usato da Sherrington nei famosi esperimenti di neurofisiologia che servirono a delimitarli. NdA]
 

Figura 7. Dermatomeri spinali C3-T1 (Head). Il dermatomero C6 corrisponde all'epicondilo.  In rosso l'area più vasta di ricerca dei PUNTI DOLOROSI con il pincé roulé. In nero l'area più ristretta in cui si trova il PUNTO più DOLOROSO che sarà sottoposto al test, pizzicato con una mano sola.
 

Se il dolore non è spontaneo, ma si presenta soltanto stringendo il pugno (di riscontro comune nell'epicondilite), testeremo i  punti chiedendo al paziente di stringere il pugno durante la nostra manovra. Lo stesso valga per i sintomi che compaiono o si accentuano con una determinata postura, come ad esempio una lombalgia che si presenta soltanto stando seduti, o in posizione prona. Se il sintomo si presenta camminando, seguiremo il paziente in una marcia di alcuni passi avanti e indietro, mentre pizzichiamo il punto da testare. Alternativo al pizzicamento (se per esempio si deve testare un punto del piede che fa male solo camminando) è il massaggio doloroso del punto, che provoca una persistenza dell'effetto, e che per dare i medesimi effetti dei test deve durare una decina di secondi. Le figure seguenti illustrano il Test dei punti attivi in un dolore cinetico del gomito, che si manifesta durante la supinazione (rotazione esterna del polso) dell'avambraccio  (Figura 8.1-8.3).
 

Figura 8.1 Il gomito duole durante la supinazione dell'avambraccio.
 
Figura 8.2 Il Test dei punti attivi viene effettuato sul punto locale, mentre il paziente fa ruotare il polso. I punti da sottoporre al test devono essere scelti tra i più dolorosi al pizzicamento (pincé roulé).
 
Figura 8.3 Il Test dei punti attivi viene effettuato sul punto paravertebrale destro nel territorio di C6, mentre il paziente fa ruotare il polso.

TERAPIA

Sui punti trovati ATTIVI al test (che fanno parte dei PUNTI CHE SAPPIAMO NOI) praticheremo la mesoterapia dopo quella sui punti locali (PUNTI CHE CI DICE LUI), effettuando 1 microiniezione al centro del punto e altre 4 ai punti cardinali NORD SUD EST e OVEST, dirigendo la punta dell'ago verso il centro. Dopo le microiniezioni faremo un nappage sia sui punti locali, sia sui punti attivi, sia sul dermatomero superiore e su quello inferiore al punto attivo.
Come ho anticipato sopra, punti facili da testare, alternativi a quelli paravertebrali, sono quelli lungo la linea spondiloidea. I nervi spinali, infatti, dopo la loro uscita dal canale vertebrale, emettono dei rami posteriori che a loro volta si dividono in un ramo laterale, che innerva cute e sottocutaneo paravertebrale, e un ramo mediale che innerva la regione lungo le apofisi spinose. 

Il Test dei punti attivi può essere di per sé terapeutico, in quanto il massaggio (doloroso) dei punti, talvolta, se non spesso, è sufficiente ad annullare il sintomo per un tempo variabile da alcuni minuti fino a qualche ora. Il reperimento di punti attivi, capaci di annullare il sintomo, già PRIMA della terapia, oltre che essere una prova per noi che stiamo per eseguire una terapia, è molto suggestivo per il paziente, il quale penserà che di trovarsi in buone mani.

SPIEGAZIONI

È tutto scientificamente spiegabile con la TEORIA DEL CANCELLO di Melzack & Wall.

CONCLUSIONI

Il Test dei punti attivi è uno strumento diagnostico fornisce l'EVIDENZA TERAPEUTICA di alcuni punti. Non è indispensabile per l'esecuzione della mesoterapia, ma la rende più razionale. Naturalmente il sintomo deve essere in atto, o provocabile, pena la non applicabilità.

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Per approfondire:

 


Mi spiace: il libro è esaurito. Sto lavorando alla 2a edizione.
Per quel che riguarda il corso e l'applicazione del Test dei Punti Attivi alla mesoterapia, quanto ho scritto sopra può bastare.

Ricordo i 5 meccanismi d'azione della mesoterapia:

1. Suggestione
2. Sanguinamento
3. Punture
4. Anestetico
5. Farmaci.

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