Trippone & Agospago
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C'è stato un tempo, nella mia vita e
in quella di mio fratello, in cui io avevo quindici anni e lui 16 (i miei anni
in lettere e i suoi in cifre). Per via della mia rotondità fisica di quando ero
più piccolo e la sua relativa magrezza (non al punto da risultare
trasparente :-) ci eravamo soprannominati reciprocamente
"Trippone (io) e Agospago (lui)". Eravamo abbonati al
Giornalino e al Corriere dei Piccoli. Agospago aveva deciso che a
me toccava leggere per primo i numeri dispari, e a lui quelli
pari. Nonostante la sua prepotenza di fondo, non aveva tenuto in
considerazione che i numeri dispari hanno una maggiore
probabilità di essere più numerosi. Nella stanza che
condividevamo, i letti si fronteggiavano lungo lo stesso lato
della stanza, il mio volgeva la testa a Occidente e il suo a
Oriente. Le nostre belle faccine guardavano
rispettivamente il Futuro (lui sarebbe diventato ingegnere
meccanico) e il Passato (io avrei riscoperto come medico la
Medicina Tradizionale Cinese). Lui era quadrato di spirito,
io tondo. Secondo Agospago, io "assorbivo l'energia
dell'Universo" (che immagino nella sua fantasia incoscia
significasse le attenzioni della mamma comune) e lui aveva numerizzato
tutto. Se cliccate sulla foto in basso si ingrandirà. Se puntate
l'occhio sui nostri rispettivi pacchetti della riproduzione,
noterete che il suo era già stato dovutamente
"geometrizzato" mentre il mio era ancora libero di
vagare da una mano all'altra (naturalmente sempre le mie, in
quotidiani apprendistati di falegnameria domestica :-). |
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